
28 giorni fa combinavo il casino. Incidente, elicottero, operazione, terapia intensiva. Mi svegliavo in mezzo a tubi e tubetti e iniziavo questa avventura. Nel frattempo, a casa, Francesca riceveva una telefonata che la mandò in tilt, organizzava un veloce deposito delle cucciole, e si precipitava in ospedale. Iniziava un’avventura anche per lei. Senza avere nessuna responsabilità e nessuna colpa.
Il mio errore, che mi ha portato a fare il volo che ho fatto, io credo di averlo compreso. Lei non ne ha fatti ma è in ballo comunque: per quanto a casa possa contare su tanti volenterosi volontari (nonni, zii e amici) lei è rimasta sola, e le bambine hanno un papà solo su WhatsApp.

Ieri la Zelda ha compiuto 18 mesi, io non la vedo da 28 giorni. Mia figlia ha passato più del 5% dei suoi giorni senza vedermi. Tra un mese questa percentuale supererà il 10%. Mi sto perdendo tante “prime cose”: dalle videochiamate vedo che ha iniziato a parlottare e ad annuire, ma non so se le è andato via il suo profumo di bebè, o se il suo cammino è diventato “più maturo”. Questi dettagli sono sfumature vitali per un papà pieno di dubbi come sono io. Vederle crescere felici e inconsapevoli da completamente senso all’avventura genitoriale.

In futuro loro saranno chiamate a rendere conto dei nostri errori. Dovranno rispondere dell’aggiunta dei gas climalteranti in atmosfera che le generazioni precedenti hanno emesso come scoria del loro benessere. Ma questo per le mie figlie spero avvenga il più tardi possibile, perché quel benessere non è stato del tutto sperperato per una godenza momentanea. È stato in parte accumulato e trasformato in benessere di cui godranno loro: una casa in mezzo alla natura, protetta dal caldo, che genera gran parte dell’energia di cui ha bisogno. In questa casa loro potranno crescere spesate per quanto possibile dalla contingenza del collasso planetario e crescere consapevolezza senza essere in prima linea a fronteggiare il problema. Ben diverso dall’affrontare la cosa da un appartamento rovente di una periferia coperta di cemento.
Dobbiamo garantire questa tutela a tutti i bambini del mondo credo. Dobbiamo usare ciò che rimane dei proventi del furto generazionale per tutelare la crescita dei nostri figli. È il nostro compito n°1 come genitori. Trasformare le periferie di cemento in boschi, creare ombra, accumulare e far gocciolare acqua ovunque. Lasciar crescere il muschio sul calcestruzzo. Generare energia pulita, far si che i nostri bimbi vedano un cervo o un cigno dalla finestra del 5° piano.

Sono 28 giorni che non le abbraccio, ma con il primario siamo riusciti a cambiare le norme anticovid dell’ospedale, in cooperazione con la neuropsichiatria infantile: il reparto miolesi ora apre ai bambini under 12 e dedica un apposito spazio per gli incontri. D’altronde siamo due papà giovani qui dentro, io e Francesco, un ragazzo di cui se mi darà l’ok vi parlerò. Vedere le nostre bimbe potrebbe farci bene e guarire più in fretta. Io in effetti sto facendo di tutto per arrivare ad una condizione in cui le riesco a prendere in braccio stando comodamente seduto sulla sedia a rotelle.

Uno dei miei problemi n°1 è l’essere trasferito: mi fa un male pazzesco alla gamba operata se l’operazione viene fatta senza una serie di accorgimenti. Per fortuna sono stato allettato in una stanza con il binario per un sollevatore da soffitto, e posso essere spostato senza rischiare di toccare con le gambe i pali e i martinetti di un sollevatore normale. Io lo “guido” con un telecomando, e qualcuno mi controlla le gambe. Così facendo non soffro di quei dolori “a coltellata” e posso allenarmi a stare seduto. Oggi è domenica e non ci sono fisioterapisti, se non avessi studiato con Katia e Antonella questa tecnica (apparentemente facile ma che ha richiesto 3 giorni di prove dolorosissime) avrei passato tutto il giorno a letto. Sono sicuro che una volta che avrò tenuto le bimbe in braccio ci sarà a tutti più chiaro che tornerò a casa e che ri-inizierà la vita. Dimostrerò che quell’elicottero mi ha salvato davvero.

Oggi in via eccezionale ricevo 3 persone a turni alterni. Quindi non avrò praticamente tempo di fare nulla. Mi piacerebbe concludere la giornata con il primo film da quando mi sono fatto male, avete consigli?


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